Il grande pittore Mattia Preti - Il cavaliere calabrese

Il grande pittore Mattia Preti – Il cavaliere calabrese

Vi sono talvolta personaggi storici molto importanti, ma poco conosciuti. Gli amanti della pittura del ‘600 certamente conoscono il Pittore Mattia Preti, gloria italiana di origine calabrese. Purtroppo però molti non lo hanno neppure sentito nominare e, tra questi, anche moltissimi calabresi.

Era nato a Taverna, sulle pendici della Sila Piccola, in provincia di Catanzaro, il 25 febbraio 1613. L’ambiente di Taverna non era molto stimolante, ma grazie a don Marcello Anania, fu istruito alle buone lettere e cominciò a mostrare il suo talento, ricopiando alcuni disegni del fratello Gregorio, che era pittore.

Nel 1630 si trasferì a Roma, dove abitò nei primi anni insieme al fratello, e vi rimase per oltre una ventina d’anni. Ebbe comunque modo di viaggiare in Italia (Modena, Reggio Emilia, Osimo, Padova) e all’estero (Spagna, Fiandre) e venne a conoscenza delle tecniche pittoriche di Caravaggio, Guercino e Giovanni Lanfranco. A Roma fece molti affreschi per le Chiese di San Giovanni Calibita, San Carlo ai Catinari e Sant’Andrea della Valle.

Forte dei tanti successi, nel 1642 Preti fu ammesso da Urbano VIII nell’Ordine gerosolimitano, nominandolo Cavaliere d’obbedienza magistrale. Per questo è anche detto il Cavaliere Calabrese.

Dal 1653 si trasferì a Napoli, dove divenne uno dei maggiori esponenti della pittura napoletana e in quella città restano molte sue opere conservate in diverse chiese e al Palazzo Reale.

L’Isola di Malta, al centro del Mediterraneo, divenne dal 1661 la sede della sua attività, chiamato dal Gran Maestro dell’Ordine di Malta. Nell’Isola realizzò circa 400 opere, tra tele e affreschi. In particolare, ricordiamo la decorazione della Concattedrale di San Giovanni a La Valletta. Sulla volta a botte vi dipinse una serie di affreschi, nel giro di cinque anni, con 18 episodi della vita del Battista, che ne ripercorrono l’intera vita, fino al martirio.

Altra importante opera a Malta è la Conversione di San Paolo nella Cattedrale di Medina, ma è impossibile citarle tutte.

Per una curiosa coincidenza, già all’inizio del ‘600 un altro grande genio italiano, Michelangelo Merisi, detto il Caravaggio, aveva soggiornato a Malta e dipinto opere molto importanti, come la Decollazione di San Giovanni Battista e il San Girolamo Scrivente. Il periodo maltese di Caravaggio fu caratterizzato da vicende molto turbolente. Mattia Preti mai conobbe il Caravaggio, ma fu molto influenzato dalle sue opere lasciate a Malta e che ebbe modo di conoscere e studiare attentamente.

Certamente sull’Isola Mattia Preti fu una sorta di beniamino. E anche adesso, quando si parla di arte, il nome di Preti spesso si affianca quello del Caravaggio, sebbene la fama del calabrese sia stata, in generale, di gran lunga inferiore

Importanti opere sono tuttora conservate in diverse chiese di Taverna, realizzate a partire dal 1672, in particolare nelle chiese barocche di S. Domenico e di S. Barbara.

Morì a La Valletta nel 1699.

Questa nota non può essere una storia esaustiva di un grande artista come Mattia Preti e men che meno una revisione critica della sua opera. Molto più modestamente è una occasione per suscitare la curiosità del lettore su un importante pittore del ‘600, che ha lasciato innumerevoli opere ora distribuite in tutto il mondo. Solo per citare alcune sedi dove ammirarli, oltre Malta e Taverna: vari Musei, Gallerie e Chiese a Roma; Palazzo Reale di Napoli; Galleria dell’Accademia di Venezia; Galleria degli Uffizi di Firenze; Pinacoteca di Brera di Milano; Pinacoteca Nazionale di Bologna; Hermitage di San Pietroburgo; molte collezioni private.

Questo è anche un omaggio ad un piccolo paese della Calabria, Taverna, che gli diede i natali e che conserva nelle sue chiese e nel suo museo tante sue opere.

Luigi Catizone