Italia: non solo Colosseo e Torre di Pisa

Italia: non solo Colosseo e Torre di Pisa

Che l’Italia sia uno scrigno di bellezze è cosa risaputa da tutti. Gli Italiani ne sono, purtroppo solo in parte, consapevoli e spesso sono i non italiani a conoscere e frequentare posti inusuali e nascosti. Non è infatti difficile, girando per l’Italia, incontrare turisti stranieri anche in posti poco noti agli stessi italiani.
E’ logico che visitando l’Italia per la prima volta si preferisca andare nelle città e nei luoghi più noti e “leggendari”, come Roma, Firenze, Venezia, le Cinque Terre, la Costa Amalfitana e Sorrentina. Ma per fortuna non è solo questa. Infatti chi ritorna in Italia più volte cerca sempre di trovare posti nuovi e caratteristici da visitare.
A partire da questo numero del nostro giornale Dante Review, vogliamo cercare di segnalare posti insoliti e poco conosciuti e anche manifestazioni della tradizione popolare, ma senza nessuna presunzione di essere esaustivi o completi. Sono solo segnalazioni sparse e casuali.
Mi auguro che qualche lettore voglia collaborare, soprattutto segnalandoci “luoghi e manifestazioni speciali” da condividere con gli altri.

Le Infiorate di Spello Provincia di Perugia
Di solito a giugno, in occasione della festa del Corpus Domini, a Spello si addobbano le vie del centro storico con tappeti di fiori e quadri di petali, lungo un percorso di circa 2 chilometri. Si lavora tutta la notte, fino alle 8 del mattino. Si rimane poi in attesa della processione del Corpus Domini con inizio alle ore 11.00. L’infiorata del 2020 sarà il 13 e 14 giugno. Come si sa la data cambia ogni anno, cadendo la Festa del Corpus Domini ogni anno in un giorno diverso.Festa dei serpari a Cocullo (Provincia dell’Aquila)
Cocullo è un piccolissimo paesino abruzzese, posto a quasi 900 metri di altezza, ed ha 300 abitanti.
E’ famoso e meta di moltissimi turisti, per la festa sei “serpari” che si svolge il Primo Maggio in onore di San Domenico Abate (eremita originario di Foligno, vissuto tra Lazio e Abruzzo intorno all’anno 1000). La statua del Santo viene portata in processione ed è “addobbata” con molti serpenti vivi che ricoprono e si muovono lungo tutta la statua. Non devono ricoprire la faccia del Santo, sarebbe cattivo augurio. Reliquie del Santo sono conservate e venerate a Cocullo e nel vicino paese di Villalago. I serpenti sono: il cervone, il saettone, la biscia dal collare e il biacco.
La festa è stata candidata presso l’UNESCO come Patrimonio immateriale dell’umanità. Nel periodo precedente la festa, appena le nevi cominciano a sciogliersi, inizia la ricerca e la cattura, nelle montagne intorno al paese, dei serpenti (tutti rigorosamente non velenosi) da parte degli esperti “serpari”.
A mezzogiorno inizia la processione della statua del santo ricoperto di serpenti, partendo dalla chiesa di San Domenico e proseguendo per le stradine del paese. Dopo la festa, i rettili vengono riportati sani e salvi presso le stesse tane da cui erano stati prelevati.
Il culto di San Domenico e il collegamento con i serpenti, origina da una reminiscenza del culto pagano per la dea Angizia, che era una divinità adorata dai Marsi, dai Peligni e da altri popoli osco-umbri, e associata al culto dei serpenti. Era considerata esperta nell’uso delle erbe curative, specie quelle contro i morsi di serpente. Le venivano attribuiti altri poteri, come quelli di uccidere i serpenti col solo tocco.

La Barcolana di Trieste

La Barcolana è la più grande regata storica velica internazionale che si tiene ogni anno nel Golfo di Trieste nella seconda domenica di ottobre. Possono partecipare velisti professionisti e semplici appassionati, su imbarcazioni di che vengono suddivise in categorie a seconda della lunghezza.
La manifestazione era nata nel 1969, per iniziativa della Società Velica di Barcola e Grignano e alla prima edizione parteciparono 51 imbarcazioni. Oggi sono un numero elevatissimo: nel 2018 sono state 2689.
La regata ha un percorso di circa 15 miglia a vertici fissi e descrive un quadrilatero con linea di partenza fissata tra il Castello di Miramare e la sede della Società Velica di Barcola e Grignano. L’arrivo della gara è posto nel tratto di mare di fronte a Piazza Unità d’Italia, per dare la possibilità, a chi segue la regata da terra, di viverla in prima persona.
È un evento internazionale che vede la partecipazione non solo di tutta la città di Trieste, ma coinvolge centinaia di migliaia di turisti appassionati o solo curiosi. Quasi tutti seguono la gara dalla riva, ma moltissimi anche dalle alture carsiche circostanti Trieste che fanno della città un anfiteatro naturale.
Quest’anno la competizione si è tenuta il 13 Ottobre e non ha raggiunto il record dell’anno precedente, ma i partecipanti sono stati abbondantemente sopra i 2000. La caratteristica di quest’anno è stata la totale assenza di vento che ha messo a dura prova le barche e i loro equipaggi.

Luigi Catizone