La lingua latina è tra noi

La lingua latina è tra noi

Come tutti sappiamo, la lingua italiana deriva dal Latino e molte parole ed espressioni latine sono ancora oggi usate correntemente nel linguaggio italiano. Questa rubrica della Dante Review ha lo scopo di spiegare le più comuni espressioni latine, da dove derivano e cosa significano. Molte di esse sono comunemente usate anche tra le persone di madrelingua inglese.

As we all know, Latin is the ancestor of the Italian language, but in addition many Latin words and phrases are in regular use in modern-day Italy. This column of the Dante Review explains some of the most popular Latin expressions – where they come from, and what they mean. Most of these expressions are also commonly used by English-speakers.

De Facto

Si traduce in “di fatto, concretamente, in realtà”. Si usa per lo più nel linguaggio giuridico riferito ad una situazione di fatto, reale, ma non giuridicamente definita. In alcune legislazioni una situazione de facto ha uguale valore di una definita per legge, de jure.

Ecce Homo

Significa “Ecco l’Uomo”. Sono le parole con cui, secondo il Vangelo di San Giovanni, Ponzio Pilato presentò alla folla di Gerusalemme Gesù Cristo flagellato e coronato di spine. Oggi questa espressione si usa per indicare una persona ridotta male sia nell’aspetto fisico che nello spirito.

Eccetera (ecc.), in Inglese Etcetera (etc.)

Viene da et cetera, che significa “e le cose rimanenti” o “e il resto”. Indica nelle elencazioni ciò che riteniamo inutile specificare, tanto il lettore o l’ascoltatore o il lettore sono in grado di immaginare il resto.

Ex aequo

Significa alla pari, per ugual merito. Deriva dal latino aequus che significa “equo, uguale, pari”.

Ex cathedra

Significa “dalla cattedra”. Secondo il cattolicesimo, il Papa è infallibile quando parla dalla cattedra di San Pietro, cioè quando è nelle sue piene funzioni e parla di cose dottrinali. Comunemente però si usa per indicare persone saccenti e boriose che parlano di cose che poco conosce e che ritiene di non sbagliare.

Excelsior

E’ il comparativo dell’aggettivo Excélsus, che significa “più alto, più elevato”. In altro senso, si intende anche “più elegante, più raffinato” e con questo senso è molto usato come nome di alberghi alto livello.

Extra

Significa in latino “fuori, in più, oltre a ciò”. Indica quindi qualcosa al di fuori dall’ordinario, superiore a tutti, eccezionale. In altro caso, come nei conti da pagare, indica le prestazioni o la merci da pagare che non erano convenute nel prezzo iniziale di base.

Facsimile

Deriva da due parole latine: Fac, che è l’imperativo del verbo facere, quindi significa “Fai”, e dall’aggettivo Simile che significa appunto “simile, uguale”. Significa quindi riproduzione esatta di un qualcosa, documento, firma, scheda elettorale e altro.

Factotum

Nasce da Fac, che è l’imperativo del verbo facere, quindi significa “Fai”, e dall’aggettivo sostantivato Totum, che significa “tutto”. Si dice di persona in grado o che cerca di fare tutto. Spesso è una persona utile, ma talvolta si dà da fare solo per mettersi in evidenza. Molto famosa è l’Aria del primo atto de “Il Barbiere di Siviglia” di Giacomo Rossini e cantata da Figaro, intitolata appunto “Largo al Factotum”.

Forum

In Latino significava “Foro, Piazza, Mercato”, quindi in senso più ampio si può intendere come “luogo dove si sta insieme e quindi riunione, convegno o discussione pubblica” di argomenti culturali, sociali o politici.

Fundus oculi

Letteralmente dal Latino significa “Fondo dell’occhio”. E’ un termine usato in medicina ed indica lo studio che l’oculista fa del fondo dell’occhio con uno strumento che si chiama oftalmoscopio.

Gloria in excelsis Deo

Nella religione cattolica, nel Vangelo dell’Apostolo Luca si trova la fase Gloria in excelsis Deo et in terra pax hominibus bonae voluntatis, che si traduce in “Gloria a Dio nell’alto (dei Cieli) e pace in terra agli uomini di buona volontà”

Gratis

E’ parola latina, ablativo plurale di gratia (è forma contratta di gratiis), che significa “per i favori, per le grazie”. Quindi si intende che nulla è dovuto per un qualcosa che invece si fa per favori o per grazie.

Luigi Catizone