Lago di Garda (seconda parte)

Lago di Garda (seconda parte)

Continuiamo con le notizie riguardati il Lago di Garda, ricordando che la prima parte è stata pubblicata nel numero precedente della Rivista (Luglio-Agosto 2021)

Le ville Liberty della borghesia lombarda sulla sponda ovest del Lago di Garda

Il clima era ideale per la cura delle malattie dell’apparato respiratorio e per il riposo; l’area si trasformò così in una delle località di soggiorno più rinomate d’Europa.Verso la fine del 1800 la riviera di Gardone e di Salò conobbero un nuovo periodo di splendore. Vi sorsero infatti, per iniziativa di famosi medici tedeschi e austriaci, grandi complessi alberghieri come il Grand Hotel Gardone, il Grand Hotel Fasano, il Savoy Palace, adibiti anche come casa di cura e dotate di attrezzature modernissime. Sorsero anche ville lussuose destinate ad ospitare l’elegante clientela mitteleuropea.

 

Il Vittoriale

A Gardone, sulla costa occidentale del lago, sorge il Vittoriale, un incredibile e complesso “monumento” che nasce dal desiderio dello scrittore poeta Gabriele D’Annunzio di avere un luogo nel quale raccogliersi e radunare tutte le memorie della sua intensa vita.

Egli acquistò nel 1921 una villa rustica chiamata villa Cargnacco, di proprietà di un tedesco, con tutti i suoi arredi e la sua enorme biblioteca.

Dal 1928 al 1931, con l’aiuto dell’architetto Giancarlo Maroni, D’Annunzio ampliò questa tenuta aggiungendo man mano tutta una serie di costruzioni e di monumenti ispirati alla sua vita passata e piena di ricordi, a volte originali e stupefacenti ai nostri occhi.

Man mano D’Annunzio aggiunse altre costruzioni, alberi, fontane, un anfiteatro di stile greco, cappelle e colonnati.

Per ultimo addirittura vi portò un piroscafo, la Nave Puglia, donato dalla Regia Marina a Gabriele d’Annunzio: la prua e gran parte delle sovrastrutture (castello, ponte, artiglierie, ecc.) vennero quindi inserite dal poeta nel parco del Vittoriale.

 

Salò e la Repubblica Sociale

Villa Feltrinelli

Durante il secondo conflitto mondiale Salò non si attendeva di tornare ancora in primo piano con il rango di capitale e per di più d’Italia anche se di una Italia divisa a metà a causa dell’avanzata a sud delle forze anglo americane.

Nell’ottobre del 1943 nasceva qui, e precisamente tra Salò e Gargnano, la Repubblica Sociale Italiana RSI detta anche Repubblica di Salò, ultimo tentativo di Mussolini e Hitler di riorganizzare l’Italia fascista.

La scelta della sponda occidentale del Garda come sede del nuovo governo non era casuale. Il Garda era una località tranquilla lontana dalle tensioni sociali delle grandi città e con un’attività partigiana ridotta e basso rischio di attacchi aerei.

Inoltre vi era la disponibilità di pregevoli ville ed alberghi che divennero sedi dei vari Ministeri. Lo stesso Mussolini alloggiò a Villa Feltrinelli.

 

Parco Sigurtà

Nel lato sud-est del lago troviamo la cittadina di Peschiera, caratteristica per essere dotata di un antico sistema di mura difensive, che sotto il regno austriaco del Lombardo-Veneto giocarono un importante ruolo militare-strategico nell’ambito del cosiddetto “Quadrilatero” (Peschiera, Mantova, Verona e Legnago).

Da Peschiera esce l’unico emissario del Garda, il fiume Mincio, che qui inizia il suo lungo percorso attraverso la pianura padana, per andare a gettarsi nel Po a sud di Mantova. Partendo da Peschiera e seguendo una piacevole pista ciclabile che costeggia continuamente il Mincio, si giunge a Valeggio, ove troviamo uno dei più famosi parchi-giardino d’Italia: il Parco Sigurtà.

Il parco ha origini antichissime, partendo da una proprietà patrizia del 1417 e via via ingrandendosi, passando da un casato nobiliare all’altro, finché nel 1941 fu acquistato dall’industriale farmaceutico Giuseppe Sigurtà, che ne ha tutt’ora la proprietà. L’accesso è consentito ai turisti, che sono liberi di scegliersi l’itinerario, ma a piedi.

Una innumerevole quantità e qualità di piante disseminate nel parco consentono di ammirare per quasi tutto l’anno fioriture e colori che deliziano i visitatori: tulipani e rose (30.000 piante) la fanno da padroni, affiancati da giacinti, dalie, iris e dalle piante acquatiche dei 18 laghetti del parco. Con 1500 esemplari di piante di tasso è stato anche costruito un grande Labirinto nel quale “giocare a perdersi”.

 

Gardaland

Poco a nord di Peschiera sorge uno dei parchi tematici più famosi d’Italia. Il suo nome è Gardaland e fu aperto nel 1975, sulla suggestione del parco di Disneyland in California.

Gradualmente è stato ampliato ed arricchito di nuove attrazioni, a partire dalle classiche Montagne Russe, Tazze Rotanti, trenini del far-west, per arrivare agli show con i delfini, alla Torre a caduta libera, al Sea Life Aquarium, al Tunnel oceanico trasparente e molti altri ancora.

Per agevolarne l’accesso, un servizio di Autobus privato e gratuito collega il Parco con la stazione ferroviaria di Peschiera. Inoltre per i turisti che vengono da lontano (quasi 3 milioni nel 2019) nelle vicinanze sono stati costruiti anche 3 hotel, pure essi ispirati a temi del Parco.

 

Un lago sopra il lago

Sopra il monte che sovrasta Riva del Garda, a 655 metri di altitudine, troviamo il lago di Ledro, piccolo gioiello meta di escursioni e di passeggiate.

Una particolarità di questo lago è il ritrovamento sulle sue rive di molte costruzioni su palafitta risalenti all’età del bronzo.

Queste palafitte furono scoperte quando nel 1929 il livello del lago fu abbassato per costruire una galleria di convogliamento delle sue acque verso la sottostante Riva del Garda, andando così ad alimentare una centrale idroelettrica a Riva.

Spesso le scoperte sono inattese ed imprevedibili!

 

I limoni e l’olio

Ed infine, largo ai piaceri della gola!

Il clima mite e temperato del lago ha da sempre favorito la coltivazione dei limoni e degli ulivi, malgrado la latitudine al nord. Il paese di Limone, in particolare, deve il suo nome alle limonaie, strutture aggrappate alle rocce nelle quali coltivare le piante di limone e concepite per essere chiuse nei periodi freddi, durante i quali erano riscaldate e protette da coperture, solitamente realizzate in legno, coperture rimosse durante la bella stagione.

Tutta la parte sud del lago è invece dominata dalle piante dell’olivo. Varietà autoctone di olivi unitamente ad altre varietà provenienti da altre regioni (Toscana, Liguria…) consentono di ottenere grandi quantità di pregiato olio extra vergine Garda DOP, compagno immancabile della cucina gardesana. A testimonianza dell’importanza che ha l’olio per l’economia e la cultura gardesana, è stato creato in vicinanza di Bardolino un interessante Museo dell’Olio, nel quale sono raccolti esemplari di torchi ed altri oggetti legati alla spremitura e trattamento delle olive da olio, dalle antiche presse alle più recenti tecnologie.

 

Ed infine, non si può parlare del Garda senza parlare dei suoi vini!

Da secoli il gardesano è un territorio dove i vigneti abbondano; sulle sponde del lago il clima permette di coltivare la vite con successo, dando vita ad una tradizione enologica con vini celebri in Italia e, ormai, in tutto il mondo.

Il più famoso è senz’altro il rosso Bardolino, ottenuto secondo miscele predefinite di 4 uve (Corvina, Rondinella, Molinara e Negrara) e fortemente gradito dai turisti d’oltralpe…  Altrettanto gradito è il Chiaretto, sua versione “in rosa” ottenuto con procedimenti differenti. La zona di produzione si estende dal comune di Bardolino verso la valle dell’Adige ad est.

Tra i più celebri vini bianchi storici c’è il Lugana, il cui vitigno Trebbiano di Lugana viene coltivato in una zona pianeggiante tra Brescia e Verona. Il suolo è fertile e argilloso e il vino che ne esce è delicato, equilibrato e morbido, con forti profumi che spaziano dagli agrumi alle mandorle. Perfetto come aperitivo, con gli antipasti e il pesce.

Altro apprezzato vino è il bianco Custoza coltivato tra la sponda sud del Garda veronese, il Mincio e l’Adige.

Tutti vini che accompagnato bene dai piatti di pesce, i risotti, le carni arrosto e tanti altri gustosi piatti della cucina gardesana e veronese, quali le “Sarde in saor”, “luccio e polenta” oppure “anatra col pien”.

Buon appetito!

 

Pietro Catizone, corrispondente dall’Italia