A 120 anni dalla fondazione della Società Lazio

A 120 anni dalla fondazione della Società Lazio

È impossibile parlare di Lazio senza prendere le mosse dalla sua Storia. Un breve racconto dello spirito bianco-celeste che lega assieme da oltre un secolo le tante generazioni di tifosi, passa, irrimediabilmente, dalla narrazione di come tutto ebbe inizio. E’ la nascita del più antico Sodalizio sportivo della Capitale.

Roma, 9 gennaio 1900, anno giubilare. La Città, da meno di trent’anni capitale del Regno, è nel pieno del dinamismo modernizzatore dello Stato unitario. La società europea si appresta – non senza contraddizioni – ad essere attraversata dal grande rinnovamento economico, culturale e sociale di inizio Secolo.

Il cielo è azzurro, il clima è quello invernale. Rigido. Le strade di Roma si sono da poco lasciate alle spalle le festività Natalizie. Un gruppo di ragazzi, raccolto attorno al giovane Luigi Bigiarelli, carismatico sotto-ufficiale dei bersaglieri, podista, reduce di Adua e non di meno, inguaribile romantico, decide di dar vita ad una Società. L’intentoè quello di propagandare i valori dello Sport e dell’attività fisica. Il Mito di riferimento – rectius di fondazione – è lo spirito olimpico risorto ad Atene pochi anni prima, nel 1896, con le prime Olimpiadi dell’era moderna.

Siamo in Piazza della Libertà nel Rione Prati, a pochi passi dal Sacro Tevere.

Si chiamerà Lazio! Come il nome della Terra promessa ad Enea, da cui nacque la stirpe latina e che gli atleti della (allora) Società Podistica Lazio, inizialmente marciatori, corridori, nuotatori ed escursionisti, avrebbero attraversato in lungo e in largo.

La Lazio non può che essere bianca e celeste come la Grecia! Patria dei giochi olimpici. Giustappunto!

Il suo simbolo sarà l’Aquila, animale sacro a Giove – e agli Antichi – così intimamente legato a Roma ispiratrice e alla sua Storia.

Il calcio, anzi il “foot-ball” essendo nata, la Lazio, in un’epoca ben lontana da qualsivoglia prurito autarchico, non tardò ad arrivare. Già dal 1901, fu, infatti, la prima società nel panorama sportivo romano a praticarlo e a divulgarne le regole. Inizialmente si giocava a Piazza d’Armi, vicino Viale delle Milizie. Pali di legno portati dagli stessi giocatori, una cordicella per traversa e qualche segno di gesso sul terreno. Dopo qualche tempo ci si spostò presso il Parco dei Daini a Villa Borghese. Poi la vicina Piazza di Siena, dunque alla Farnesina edinfine allo Stadio della Rondinella, vero e proprio fortino dei biancocelesti, ricompreso fra i Quartieri I e II (Flaminio e Parioli).

È fra le atmosfere Liberty dell’Arte Nuova che la passione per la Podistica Lazio inizia a diffondersi fra la gente. Pur affondando le sue radici nei quartieri centro-settentrionali della Città, il Sodalizio biancoceleste seppe, sin dal principio, raccogliere le sue simpatie fra gli sportivi romani di ogni rione. Nel volgere di un paio di decenni dalla sua nascita, la Lazio riuscì a trasformarsi in una realtà nazionale arrivando a disputare ben tre finali scudetto contro gli (insuperabili…) squadroni del Nord.

Data chiave della storia laziale è anche il 1927. Su iniziativa del regime fascista, in un’ottica di razionalizzazione del calcio italiano, i vertici dello sport promossero la fusione delle (oramai) tante squadre romane in un’unica rappresentativa cittadina (questo processo avrebbe portato alla creazione dell’AS Roma). La Lazio fu l’unica Società a resistere. Con grande abilità, la dirigenza laziale riuscì a sottrarsi al progetto, salvaguardando così, oltre alla tradizione, la storia romantica del pionierismo sportivo romano del primo Novecento. La Lazio era molto più di una semplice squadra di calcio. Non poteva sparire. Fondersi. Ridursi. La Società era stata eretta ad Ente Morale nel 1921, una benemerenza ottenuta per la preziosa attività sociale svolta negli anni della Grande Guerra. Oltre al football, la Lazio fu avanguardia sportiva di Roma – e d’Italia – in molte altre discipline come ad esempio nel Rugby XV (prima società in Italia), nel Water-Polo, nell’Hockey-Prato e nella Pallacanestro. Un pilastro insostituibile della storia dello sport italiano, e ancora oggi la più grande Polisportiva d’Europa per numero di Sezioni ed iscritti (si pensi che per la maglia della Lazio Ciclismo gareggiò perfino Fausto Coppi!).

 

E’ innegabile che sia però la Sezione calcio ad aver scaldato i cuori e travolto le emozioni dei tanti appassionati laziali. In questi primi 120 anni, il volo della Lazio ha solcato cieli limpidi e superato le tempeste più spaventose. Dalle reti dell’inarrivabile Silvio Piola (cannoniere più prolifico della storia italiana), alla grigia cadetteria degli anni ‘60. Dal romanzesco scudetto della banda di Maestrelli e Chinaglia nel 1974, ai tragici (ma così dannatamente eroici) spareggi per la Serie B del1986. Dalle notti dorate della fine del secolo scorso, sotto le stelle europee di Birmingham e Montecarlo (la Lazio è l’unica squadra romana a detenere trofei UEFA in bacheca…), al successivo spettro del fallimento, poi, fortunatamente, scongiurato. Nonostante i tanti decenni di alti e bassi, ad oggi, la Sezione calcio della Società Sportiva Lazio può vantare nel proprio Albo d’oro, 2 Scudetti, 5 Supercoppe Italiane, 1 Coppa delle Coppe UEFA, 1 Supercoppa UEFA, 1 Coppa delle Alpi e 7 Coppe Italia, di cui la penultima, quella del 26 maggio 2013, vero – e meraviglioso- sussulto del destino.

 

Ma non sono i trofei (non tanti, ma neanche pochi se paragonati ai palmares di altre squadre spesso eccessivamente incensate dalle narrative correnti…) a inorgoglire il cuore di ogni laziale. Oltre alla Storia, il tifoso bianco-celeste va fiero del concetto stesso di Lazialitá. Diceva Renzo Nostini, grande olimpionico italiano, già Presidente Generale della Polisportiva: “E’ più difficile descriverla che sentirla la Lazialità: è signorilità non di carattere esteriore, è cosa che si sente dentro, della quale ci si sente orgogliosi. E’ un messaggio che tocca i cuori, la mente, la sensibilità e ci innalza verso il cielo, è un messaggio di costume di vita e quindi incide nel comportamento quotidiano di ciascuno di noi. E’ importante dimostrarla in ogni occasione, nei campi di gioco e nella vita”. 

 

Ben consapevoli di essere spesso in minoranza, noi laziali continuiamo ad essere gli stessi. Inguaribili romantici, come il fondatore e pioniere Luigi Bigiarelli. Certi che il cuore dell’Urbe, l’anima vera e profonda della nostra Città, non abbia mai smesso di tifare per Lei. Società Sportiva Lazio di Roma, fondata a Piazza della Libertà il 9 gennaio del 1900.

Gino Di Brusco

(Tifoso Laziale da sempre)