Corrispondenti dall'Italia - Recoaro e le Piccole Dolomiti: escursionismo nella storia

Corrispondenti dall’Italia – Recoaro e le Piccole Dolomiti: escursionismo nella storia

A nord della provincia di Vicenza, proprio ai confini con il Trentino, e ad ovest della provincia di Verona, si ergono le Piccole Dolomiti, che assieme al Massiccio del Pasubio costituiscono le Prealpi Venete Occidentali.

Splendide montagne che alle loro sorelle maggiori, le Dolomiti, invidiano solamente l’altezza. Infatti la cima più alta, cima Carega, raggiunge solamente i 2259 metri, ma sono del tutto simili ad esse per le possenti torri rocciose, le guglie, i pinnacoli, le profonde e selvagge incisioni nei fianchi della montagna, la caratteristica vegetazione, le difficoltà alpinistiche e, soprattutto, per il tipo di roccia: la dolomia.

Tutta la zona era utilizzata dalla Serenissima Repubblica di Venezia per il prelievo di legname e alle pendici sud della catena è situato il paese di Recoaro, famosa stazione termale fin dal ‘600.

La “scoperta” dell’acqua termale fu decanta dal conte Lelio Piovene già nel 1689. Le fonti vennero dichiarate “bene pubblico” nel 1752 dalla Repubblica di Venezia, tanto che nel 1779 all’ingegner Anton Mario Lorgna furono affidati i lavori di captazione delle acque e la costruzione del primo stabilimento termale. Il piccolo borgo di un tempo si trasformò così in un’elegante località, che tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento vide proliferare il Liberty sulle sontuose facciate di ville e alberghi, ancora oggi vanto e caratteristica della cittadina.

Ogni estate in paese passano migliaia di persone, tra cui, nel passato, ospiti celebri d

Mappa generale della zona delle Piccole Dolomiti

el calibro di Nietzsche, Mascagni, Verdi, la regina Margherita.

Nei boschi circostanti sono possibili facili escursioni, adatte a bambini e anziani, che in autunno si colorano dei caldi toni del rosso e del giallo e fanno da preludio a più impegnativi trekking a piedi o in mountain bike sulla corona delle montagne circostanti.

Da Recoaro si ammira una corona di roccia che si erge dai boschi e dai pascoli dove corrono sentieri di ogni difficoltà e vie alpinistiche di tutto rispetto, che in inverno si trasformano in una magnifica opportunità per gli amanti delle ciaspole e delle pelli di foca. Gli alpinisti potranno cimentarsi con le impegnative salite lungo i vaji (canaloni stretti e incassati).

La fitta rete di strade, molte risalenti al periodo della Grande Guerra, rende agevolmente fruibile il territorio intorno a Recoaro Terme, anche per lo sci alpino e lo sci nordico.

Numerosissimi sono i sentieri che salgono alle Piccole Dolomiti, ma particolarmente interessanti sono i tracciati utilizzati durante la Grande Guerra del 1915-18, ancora ben conservati nonostante il tempo e gli eventi bellici. Numerosi percorsi, ottimamente restaurati e illustrati, permettono di esplorare i manufatti bellici, in un viaggio nella storia che ha pochi eguali sull’arco alpino.

Le Piccole Dolomiti furono interessate da vicende belliche di una certa importanza solamente per un periodo limitato, quello tra maggio e giugno del 1916, quando furono investite dalla possente offensiva austriaca di primavera, meglio nota come Strafexpedition. I cruenti combattimenti si svolsero soprattutto nella zona compresa tra Rovereto e monte Zugna, fino ad esaurirsi nella zona di passo Buole.

Arrestatasi l’offensiva e scampato il pericolo dell’invasione della pianura veneta, si ebbe la conferma dell’enorme importanza del monte: quella sommità appuntita, ultimo caposaldo fortificato verso Rovereto, controllava quasi da sola le vie per Vicenza e Verona. Ecco quindi che da allora i soldati italiani, assieme a centinaia di lavoratori civili, procedettero a lavori di fortificazione dell’intera dorsale. Caverne per artiglieria, trincee, camminamenti, ricoveri, cisterne per l’acqua, costruzioni in muratura, teleferiche, mulattiere, arditi sentieri sorsero un po’ dappertutto sulle Piccole Dolomiti. I loro resti, pur con l’inevitabile degrado dovuto agli agenti atmosferici e all’opera distruttrice dell’uomo, sono ancora ben visibili a tutt’oggi a più di un secolo di distanza.

In particolare una mulattiera di guerra, ancora ben conservata, unisce tra loro quasi tutte le Piccole Dolomiti. La mulattiera inizia a Recoaro Mille e, percorrendo tutta la cresta sommitale della catena montuosa, arriva fino all’abitato di Albaredo, in prossimità di Rovereto. Quasi tutti i sentieri che salgono alle Piccole Dolomiti si concludono proprio sulla mulattiera o si dipartono da essa per raggiungere le cime.

Il percorso è sempre molto facile e può essere suddiviso in vari tratti, presentando anche numerosi Rifugi, punti di appoggio per pernottare, oltre che per rifocillarsi.

Speriamo di aver stimolato la curiosità degli amanti della montagna e di chi ama il trekking e la storia. Se così fosse e ce lo farete sapere, presto potremmo darvi maggiori dettagli sulle caratteristiche dei vari tracciati, per escursioni uniche.

Mariano Feriani (medico ed escursionista vicentino)