Un teatro romano a Milano: esisteva davvero?

Un teatro romano a Milano: esisteva davvero?

Della città di Milano si conoscono tante cose: le vie importanti, gli edifici, le mostre, le chiese e i palazzi che risalgono dai secoli del Medioevo fino ad oggi. Ma che ci siano anche vestigia di epoca romana è una scoperta… nel vero senso della parola.

Qui vi voglio raccontare la storia di una di queste: un grande teatro di epoca romana che ha dormito sotto terra per tanti secoli e che fu riscoperto solo circa un secolo fa.

Un teatro, dunque, ma come era fatto?

Agli antichi romani piacevano tantissimo gli spettacoli come le lotte dei gladiatori, quelli con le belve feroci, le corse con i carri (le bighe) trainate dai cavalli ed anche il teatro. Tutti spettacoli che i governanti dell’epoca elargivano a piene mani poiché avevano capito che un popolo divertito non stava troppo a guardare le malefatte ed i giochi di potere (Giovenale scrisse: “[Populus] duas tantum res anxius optat panem et circenses “ ovvero: “ [Il popolo] due sole cose ansiosamente desidera: pane e giochi circensi”).

Ecco perché in quei tempi nelle città importanti venivano erette costruzioni in grado di ospitare migliaia di spettatori. Esse erano di tre tipi principali:

  • gli anfiteatri per i combattimenti dei gladiatori, quali ad esempio il Colosseo a Roma o l’Arena di Verona o ancora quella di Arles in Gallia (oggi Provenza). Erano di forma circolare od ellittica;
  • i circhi per le gare con le bighe, di forma allungata e stretta, una sorta di “autodromo di Monza” dell’epoca;
  • i teatri per le rappresentazioni di commedie, balletti o spettacoli musicali. La forma di questi edifici, semicircolare, era stata ereditata dalla grande tradizione della civiltà greca. Milano romana aveva tutte e tre le tipologie di costruzioni, quindi anche un Teatro.

Fu costruito dopo il 49 a.C., durante l’Impero di Augusto (27 a.C. – 14 d.C.), ed era in grado di ospitare fino a 8000 spettatori, sistemati su gradinate disposte a semicerchio, con davanti un proscenio rettilineo simile alla facciata di un palazzo. Aveva un diametro di 95 metri ed un’altezza di 20 metri. Dimensioni ragguardevoli anche agli occhi di oggi.

Dunque 8000 spettatori: l’afflusso e l’uscita di così tante persone doveva essere un grosso problema e sicuramente l’edificio era dotato di tante scalinate e porte per lo scopo, a differenza dei teatri greci.

Dai racconti di scrittori dell’epoca e dei secoli successivi sappiamo pure che sulla sommità della costruzione potevano essere montati lunghi pali ai quali fissare tendoni per mitigare il calore del sole. Inoltre, narrano che nelle parti destinate all’imperatore e ai notabili venissero spruzzati profumi (rosa, limone, zafferano…) adatti a coprire gli odori, meno gradevoli, emessi da così tante persone, magari accalorate dal caldo o dalle azioni sceniche… Che raffinati!

L’esistenza di un teatro a Milano aveva anche un’altra funzione: la popolazione locale era un mix di insubri, galli, celti, etc., oltre ai romani, e quindi il teatro aveva anche la funzione di diffondere meglio la lingua e la cultura latine.

Il Teatro di Milano resistette intatto per lungo tempo, fino al IV secolo d.C., quando Milano era divenuta la capitale dell’Impero Romano di Occidente. Poi, lentamente, il suo uso come teatro calò, anche perché la religione cristiana, in rapida diffusione, male vedeva gli spettacoli di giocolieri, mimi, cantanti, donnette seminude che vi si tenevano in quegli anni.

L’edificio fu impiegato per assemblee cittadine, ma via via se ne perse traccia, complice anche il Barbarossa che nel 1162 assediò Milano e ne distrusse fortificazioni, case e monumenti, compreso il nostro povero teatro.

Inaspettatamente tracce della sua presenza ricomparvero nel 1880 mentre si facevano dei lavori di scavo per le fondamenta di un palazzo (Palazzo Turati) in via Meravigli, in pieno centro della città.

Furono fatti rilievi e scavi, per reperire altri oggetti come monete, vasellame o pavimentazioni, ma poi tutto fu ricoperto per continuare la costruzione del palazzo e del teatro non se ne riparlò più. Con il passare degli anni aumentarono la sensibilità e l’attenzione per i ritrovamenti archeologici e la storia della città, nonché migliorarono le tecniche di scavo.

Di conseguenza negli anni 1929-30, in occasione di lavori di ristrutturazione di Palazzo Turati, vennero riportati alla luce parti delle fondamenta del Teatro, nonché colonne, capitelli etc.

Questa volta, anche per merito della valente archeologa Alda Levi, ai resti si prestò molta più attenzione e si iniziò un’opera di messa in luce sistematica. Nel dopoguerra ed in anni recenti

fu creato, infine, un allestimento per la visita guidata dei resti posto nel sotterraneo del Palazzo Turati, divenuto nel frattempo sede della Camera di Commercio di Milano.

I resti del Teatro romano si trovano all’interno di Palazzo Turati, sede della Camera di Commercio di Milano, con accesso da Via San Vittore al Teatro, 14 – Milano.

Sono aperti al pubblico il martedì e il giovedì dalle 9:30 alle 12:30 per visite di scuole, privati o gruppi di visitatori.

La visita è guidata e gratuita, ma è necessaria la prenotazione. Per prenotare la visita o ricevere informazioni: Tel. +39.02.8585.4378 e e-mail: teatroromano@mi.camcom.it

Pietro Catizone