Il calcio fa ammalare di... tifo!

Il calcio fa ammalare di… tifo!

Quando ero un ragazzino sui 14/15 anni e seguivo il calcio della mia adorata Italia da lontano, lo facevo come potevo, tramite i giornali e le riviste sportive che si trovavano qui in Australia.

In quel periodo il mio idolo del calcio italiano era “il Golden Boy” Gianni Rivera che giocava nel Milan, una delle due squadre di Milano. Al Milan c’era già Cesare Maldini (triestino) e successivamente arrivò il portiere Fabio Cudicini (pure lui triestino). Tutti erano sotto la regia del ‘Paron’ Nereo Rocco (anch’egli triestino) ed intimo amico di mio padre, che era cresciuto nel vivaio calcistico della Triestina. La scelta di tifare per il Milan era logica e inevitabile.

Prima di partire nel 1955 per l’Australia, naturalmente la squadra del mio cuore era la leggendaria Triestina, che allora giocava ancora in serie ‘A’ e dove rimase fino al 1959. Poi, con la retrocessione in ‘B’ di quell’anno, iniziò il calvario per Trieste ed i suoi tifosi: da un disastro all’altro, la squadra andò sempre più in fondo. Era logico quindi che mi trovassi a fare il tifo per il Milan, così come lo fecero tant’altri miei concittadini e corregionali.

Con Nereo Rocco, il Milan ebbe un buon periodo di successo nel campionato italiano e poi nel 1963 ebbe l’onore di essere la prima squadra italiana a vincere la ‘Coppa dei Campioni’ a Wembley contro i portoghesi del Benfica. Negli anni seguenti non mancarono altri successi e tifare per il ‘diavolo’ era molto soddisfacente. Un gran bel periodo.

Negli anni successivi il Milan fu trascinato in un periodo molto buio da presidenti che il calcio lo usavano solo per i loro affari personali. Le inevitabili indagini misero in evidenza gravi fatti criminali che, alla fine, causarono la retrocessione del Milan in serie ‘B’ e la galera per alcuni di quei delinquenti di presidenti.

Grazie a Dio, l’arrivo del futuro cavaliere Silvio Berlusconi con i suoi soldi e, soprattutto, il desiderio di portare il Milan al titolo di squadra più blasonata d’Italia, d’Europa e del Mondo. Nei 30 anni di presidenza Berlusconi, questo si avverò e le vittorie del Milan nel mondo del calcio sono state numerose e ben documentate. I leali conoscenti del bel calcio non possono ignorarle. Di sicuro, noi tifosi di quell’indimenticabile periodo siamo rimasti viziati dal bel calcio che allora il Milan praticava e dalle tante vittorie ottenute.

Nel corso degli anni ci sono stati tanti allenatori, oltre a Nereo Rocco, che hanno fatto la storia del Milan. Ne ricordiamo alcuni: Giuseppe Viani, Nils Liedholm, Fabio Capello, Arrigo Sacchi, Carlo Ancellotti, Massimiliano Allegri.

Per i giocatori è impossibile ricordare anche solo i più importanti, tanto sono numerosi, italiani e stranieri. Scusandoci con i tifosi, segnaliamo Cesare e Paolo Maldini, Gianni Rivera, Pierino Prati, Andrea Pirlo, Josè Altafini, Ruud Gullit, Marco Van Basten, Franco Baresi, George Weah, Giovanni Trapattoni e, ancora, Schiaffino, Nordahl, Kakà, Liedholm, Shevchenko, Rijkaard, ecc.

La vita, lo sappiamo, purtroppo è fatta di cicli e quello del Milan, in questo periodo, è in una fase di molte delusioni e sofferenze. Con tutto ciò, il vero tifoso Milanista sa soffrire e rimane sempre ottimista, sperando che al più presto ritorni un nuovo e soddisfacente ciclo e, nel frattempo, il Milanista vive con i suoi moltissimi e bellissimi ricordi, che altre società possono solo sognare. Il vero tifoso rosso-nero (i mitici colori della squadra) dice sempre: “Milan per tutta la mia vita”…

Mario Donda