Il lago di Garda (Prima parte)

Il lago di Garda (Prima parte)

Il lago di Garda è il più grande dei tre laghi del nord Italia, con una superficie di 368 Kmq, contro i 212 Kmq del lago Maggiore ed i 145 Kmq del lago Como /Lecco.

Le origini del lago di Garda dal punto di vista orografico, sono molto antiche. I ghiacciai würmiani che lo ricoprivano si sono ritirati circa 15.000 anni fa, lasciando i detriti che hanno formato l’anfiteatro morenico del Garda, ovvero dolci colline che degradano verso la pianura padana.

Pochi sono gli affluenti del lago, il principale è il fiume Sarca, che entra a nord tra Riva e Torbole, portandovi le gelide acque delle montagne trentine. Unico invece è l’effluente, il fiume Mincio, che esce a sud, a Peschiera, e placidamente scorre nella pianura, passando per Mantova e confluendo poi nel fiume Po.

Teniamo presente che fino al 1918 il lago di Garda era confine tra L’Italia a sud e l’Austria a nord.

Oggi il lago di Garda è condiviso tra Lombardia, Veneto e Trentino, e questo ha creato caratteristiche tutte particolari. La Lombardia, confinante con la parte sud ovest, gli ha conferito un’anima più borghese ed “industriale”, costruendovi specie nell’800 molte ville della nobiltà e borghesia.  Il Veneto invece, nella parte sud est, ha mantenuto un’anima più agricola mentre la parte nord, più stretta e sovrastata da ripidi pendii montani, ha più aspetti legati al Trentino ed alla montagna.

Mi piace citare il “Viaggio in Italia” del grande scrittore tedesco Goethe, in quanto  testimonianza di come ci si possa innamorare dell’Italia ed in particolare del lago di Garda.  Partito dalla Germania ed attraversato il Tirolo diretto a Verona, Goethe fa volutamente una deviazione ed arriva a Torbole il 12 settembre 1786. Per lui la vista del lago e il contatto con persone che parlano italiano, che “vivono una vita rilassata” e con “le porte che non hanno serrature” è uno stupore unico che ricorderà nel suo celebre diario di viaggio.

Anche oggi il Garda è meta di turismo nazionale e specialmente internazionale. In particolare turisti tedeschi, austriaci, olandesi. Oltre che ovviamente dai turisti veronesi, i quali considerano il lago di Garda come il loro lago “di casa”.

Il Garda ed i venti.

La conformazione del lago che si stringe ad imbuto verso Nord crea venti forti e regolari, e due ne sono i principali. Uno è il Peler, che soffia da nord verso sud dalla prime ore della notte fino a circa alle 11-12 del mattino, acquistando maggior forza al sorgere del sole grazie all’aumento della temperatura. L’altro si chiama Ora ed è un vento che invece proviene dalla pianura padana e spira verso nord da mezzogiorno sino al pomeriggio inoltrato.

Di questa situazione particolare si sono avvalsi sempre nel passato le popolazioni ed i commerci utilizzanti imbarcazioni a vela, ostacolati altrimenti da rive spesso scoscese e difficili da percorrere.

Al giorno d’oggi il Garda è sempre più meta di sport velici, come ad esempio La Centomiglia del Garda.

La Centomiglia del Garda è una delle manifestazioni veliche più famose d’Europa ed anche la più blasonata. Lo storico Circolo Vela Gargnano l’ideò nel 1951 facendo il verso alla 1000 miglia automobilistica. È la sfida appassionante tra centinaia di barche di ogni classe che veleggiano lungo il lago. Dalle alture intorno migliaia di persone possono osservare incantate lo spettacolo delle vele che si inseguono per tutto il bacino lacustre.

Altra grande passione che attira giovani turisti e locali è quella del Windsurf, praticata principalmente nei porti di Garda e Torbole, sfruttando appunto la regolarità e la forza dei venti. Se voi foste a Torbole al mattino, vedreste centinaia di surfisti con le loro tavole sfruttare il Peler per volteggiare sulla superficie del lago. Piccola pausa a mezzogiorno, e poi via di nuovo nel pomeriggio sfruttando il vento Ora, in un turbinio di vele e colori.

La strada Gardesana occidentale.

Poiché il navigare è più facile e meno faticoso che muoversi sulle aspre superfici terrestri è anche vero che il lago anziché come spazio che divide può essere visto come spazio che unisce. Infatti per esempio sino alla metà del ‘900 Limone era raggiungibile solo per via d’acqua proponendosi quasi come una isola tra le montagne affacciate sul lago.

Solo nel 1931, con la costruzione della Strada Gardesana Occidentale, Limone poté essere raggiunta anche via terra. Questa strada fortemente voluta da Gabriele d’Annunzio fu realizzata tra il 1929 ed il 1931 e inaugurata ufficialmente il 18 ottobre 1931, battezzata da Gabriele D’Annunzio con il nome di “meandro” per via della sua tortuosità e dell’alternarsi delle buie gallerie e del lago azzurro.

Sirmione

Al centro del lato sud del lago sorge la penisola di Sirmione. Qui fin dal I secolo D.C. esisteva una grande sontuosa villa romana, attribuita erroneamente al poeta Catullo, che comunque era nato a Verona ed era amante di questi luoghi. La villa si protendeva sul promontorio verso il lago, con l’ingresso dal lato sud. Aveva un piano superiore residenziale ed un settore termale, con un ampio spazio centrale adibito a giardino.

Dopo un periodo di decadenza il luogo riprese importanza strategica tanto che vi fu eretto nel 1259 dal veronese Mastino della Scala un castello tuttora esistente e visitabile.

In mezzo al lago, a 250 metri dalla riva orientale e a circa 18 metri di profondità, scaturisce una fonte di acqua termale calda e solforosa, chiamata Bojola. La scoperta della sua esistenza risale al 1546, ma ci sono voluti più tre secoli per riuscire a convogliarla e sfruttarla. Quest’acqua è di origine meteorica, cioè frutto delle precipitazioni atmosferiche che si raccolgono nel bacino d’impluvio del Monte Baldo, a 1800 m di quota. Da qui scende a più di 2100 metri sotto il livello del mare, dove si arricchisce di minerali e aumenta la sua temperatura fino a 69°C. Risale grazie a un sistema di fratture profonde di origine geo-strutturale. Il lungo percorso rende quest’acqua minerale batteriologicamente pura, sulfurea salsobromoiodica e quindi particolarmente adatta all’uso terapeutico.

Il monte Baldo e la sua funivia

Ma il Garda non è solo lago. Lungo la costa orientale, da Garda a sud fino a Torbole a nord, si erge il gruppo montuoso del monte Baldo, gruppo che raggiunge con la Cima Valdritta la rispettabile altezza di 2218 metri e che fa da divisorio tra il lago ad ovest e la valle dell’Adige, ad est.

L’intero monte Baldo costituisce un parco botanico e faunistico particolare, viene anche chiamato il giardino d’Europa per via del suo grande patrimonio floristico.

D’inverno una buona parte del Baldo si copre di neve, tanto da consentire anche attività sciistica, grazie a due piccole seggiovie.  Ma è dalla primavera all’autunno che il Baldo offre il massimo delle sue potenzialità escursionistiche, grazie alle molte strade che lo raggiungono quasi in quota ed agli innumerevoli sentieri percorribili a piedi, zaino in spalla, o in mountainbike, od offrendo addirittura palestre per rocciatori con viste mozzafiato.

Da Malcesine, una località dell’alto lago veronese, esiste poi una funivia che parte da quota lago ed arriva, tramite 2 tratti distinti, alla quota di 1187 metri.

In alcuni orari è possibile caricare sulla cabina a Malcesine la propria mountain bike, salire in quota e poi discendere per sentieri e mulattiere giù fino a Torbole, una esperienza indimenticabile (specie per i muscoli…).

…. continua, la seconda parte sarà pubblicata nel numero Sett.- Ott. 2021 della rivista Dante Review.

Pietro Catizone, corrispondente dall’Italia