Italia: non solo Colosseo e Torre di Pisa (2)

Italia: non solo Colosseo e Torre di Pisa (2)

Continuiamo con riportare alcuni luoghi e tradizioni insolite, poco conosciute, ma che costituiscono un enorme patrimonio culturale italiano.

Come già detto in precedenza, sono solo indicazioni sommarie, più per suscitare la curiosità dei lettori e dei probabili turisti, che per esaurire il racconti dei luoghi e delle tradizioni. Ognuno poi troverà facilmente dove approfondire le notizie e soddisfare così le proprie curiosità.

Rinnovo ancora l’invito agli elettori di darci suggerimenti ed eventualmente di scrivere qualcosa di interessante per tutti, in base alle proprie conoscenze ed esperienze.

Santuario della Madonna della Corona a Spiazzi (Provincia di Verona)

Spiazzi è una frazione di Caprino Veronese situata a circa 850 metri d’altitudine, distante 15 chilometri dal Lago di Garda. E’ famosa per il Santuario della Madonna della Corona, che sorge in un incavo scavato nel monte Baldo.

Nel XV secolo era un romitaggio. La prima chiesa venne completata nel 1530, e divenne santuario nel 1625, quando i cavalieri di Malta fecero riedificare la chiesa, che venne poi completata nel 1680. Ha subito successivamente varie ristrutturazioni. Divenne santuario nel 1978. Nel 1982 Papa Giovanni Paolo II lo elevò alla dignità di Basilica minore

In passato si poteva raggiungere solamente attraverso una salita di gradini dal paese di Brentino in Vallagarina, mentre oggi vi si accede anche attraverso una strada asfaltata percorribile però solo a piedi, e lungo il tragitto ci sono le quattordici stazioni della Via Crucis.

La devozione alla Madonna della Corona è diffusa in molte località delle provincie di Verona e di Vicenza.

All’interno vi è la Scala Santa, riproduzione della scala che si trova a Roma vicino alla basilica di San Giovanni in Laterano. Per poter percorrere i 28 gradini, ci sono delle tradizioni da seguire, prima tra tutte quella di salire in ginocchio, meditando e pregando ad ogni gradino.

La Sartiglia: il Carnevale di Oristano

Ad Oristano, città della costa occidentale della Sardegna, si corre ogni anno la giostra della Sartiglia nell’ultima domenica e martedì di Carnevale. La giostra della domenica è curata dal Gremio (si chiamano così le antiche corporazioni) dei Contadini e quella del martedì dal Gremio dei Falegnami. Il giorno della Sartiglia, c’è prima la cerimonia della Vestizione del Su Componidori, capo della corsa, e poi si forma il corteo dei cavalieri che si dirige verso la via della Cattedrale dove si svolgerà la Corsa alla Stella.

I cavalieri devono infilzare con una spada, mentre corrono al galoppo indossando gli abiti tradizionali e una maschera, una stella appesa ad un nastro verde e con al centro un foro.

ll mondo della Sartiglia è un mondo di cavalieri, di tornei equestri, di giochi a cavallo. Per tutta la festa, fino al calar della sera, si susseguono, oltre alla gara delle esibizioni acrobatiche dei cavalieri, sia singolarmente che a squadre.

E’ molto interessante conoscere tutte le varie fasi della festa, con un rigido cerimoniale tramandato nei secoli.

La origini della Sartiglia risalgono verosimilmente al Medioevo, ma i primi documenti sicuri risalgono al XVII secolo. Uno dei più significativi è del 1722, nel quale si da riferimento per la prima volta all’uso della stella al posto del tradizionale anello, di solito usato nelle giostre cittadine.

La Sartiglia non è solo uno spettacolo carnevalesco, ma fin dalle origini è uno spettacolo sbalorditivo che si suddivide in fasi e cerimonie che vengono ripetuti di anno in anno.

La Scarzuola: Città ideale

E’ la famosa Città Ideale realizzata dall’architetto Tommaso Buzzi, in Umbria, nel comune di Montegabbione, in provincia di Terni, a pochi Km dalla città di Orvieto.

L’architetto milanese Tommaso Buzzi decise di acquistare il terreno adiacente al convento nel 1956, senza un motivo particolare. Successivamente, iniziò la costruzione in gran segreto della sua “città ideale“.

La Scarzuola appare come un particolare itinerario in cui avventurarsi. Composta da sette teatri, sette rappresentazioni sceniche e da sette monumenti: Colosseo, Partenone, Pantheon, Arco di Trionfo, Piramide, Torre Campanaria e Tempio di Vesta.  Rappresenta un capolavoro in pietra che prende ispirazione da Villa Adriana, Villa d’Este, l’Acropoli e i suoi edifici più maestosi, il Parco dei Mostri di Bomarzo, il Vittoriale di D’Annunzio e i visionari effetti ottici elaborati da Escher, il tutto immerso in un giardino da togliere il fiato. Tutti queste costruzioni si intrecciano grazie a passaggi labirintici, scale, camminamenti a spirale, anfiteatri, colonnati, torri.

Luigi Catizone