TRIESTE CAPITALE EUROPEA DELLA SCIENZA E LEARNING CITY DELL’UNESCO

TRIESTE CAPITALE EUROPEA DELLA SCIENZA E LEARNING CITY DELL’UNESCO

Raggi potenti si irradiano dal faro della Vittoria spargendo la luce della conoscenza. Questo il simbolo scelto da Trieste, Capitale Europea della Scienza 2020 per lo EuroScience Open Forum, manifestazione scientifica biennale che attira più di 5000 tra ricercatori, educatori, imprenditori, politici, e comunicatori provenienti da tutto il mondo. Quest’anno la manifestazione, a lungo programmata per luglio e messa a rischio dal Covid-19, si è svolta con successo dal 2 al 6 settembre con minori presenze e molti interventi in remoto.Trieste è la città europea con la più alta concentrazione di ricercatori, ben 37 ogni 1000 abitanti. Ciò è frutto del cosiddetto “Sistema Trieste”, una rete strettamente interconnessa di Centri di Ricerca e Istituti di istruzione superiore nazionali e internazionali (vedi riquadro), che attira ogni anno più di 25.000 ricercatori e studenti da tutto il mondo.Pochi giorni fa, il 23 settembre 2020 Trieste, definita “un crocevia di culture, religioni e popoli” è stata inserita dall’ONU nella rete globale delle Learning Cities dell’UNESCO. Un prestigioso riconoscimento che Trieste condivide con Lucca, Torino, Fermo, Palermo e altre 230 città di 64 Paesi.Le istituzioni scientifiche del capoluogo giuliano sono distribuite in un’ampia zona geografica che va dal Carso fino al mare. Dall’alto dell’altipiano carsico la vista del golfo di Trieste è mozzafiato ed è lì che si trova l ’A R E A Science Park il più grande Parco Scientifico e Tecnologico della ricerca d’Italia. Due campus con 80.000 metri quadrati di strutture per attività di Ricerca e Sviluppo in cui operano 9 centri di ricerca nazionali e internazionali e 61 aziende high-tech con 2.800 dipendenti (http://en.areasciencepark.it/). Ogni anno più di 1600 scienziati da almeno 50 Paesi, tra cui l’Australia, salgono la strada panoramica che da Trieste posta sull’altopiano per andare al Sincrotrone, agli Istituti del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), all’International Center for Genetic Engineering and Biothecnology (ICGEB) e altri laboratori del Science Park o per recarsi al vicino Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale (OGS).Elettra, il più potente sincrotrone in Italia, e il più recente FERMI, sono potentissimi microscopi che usano una luce particolare detta “luce di sincrotrone” per vedere la struttura interna delle proteine, degli atomi, delle molecole e dei cristalli. Sono strumenti indispensabili per lo studio di estremo dettaglio delle proprietà dei nano-materiali, dei farmaci, degli alimenti, degli inquinanti e dei virus, tra cui il COVID19. La ricerca medica oncologica utilizza il sincrotrone per diagnosi e cure di precisione. Nei Beni culturali ha permesso di ricostruire la storia e le tecniche di produzione di importanti opere d’arte. La luce di sincrotrone è prodotta facendo accelerare fino ad altissima velocità fasci di elettroni con traiettorie obbligate lungo percorsi ad anello molto lunghi. L’anello del sincrotrone di Trieste, ad esempio, è lungo quasi 260 metri. In questo processo gli elettroni rilasciano energia sotto forma di una luce che è un milione di volte più intensa di quella del sole e co una piccolissima lunghezza d’onda. FERMI ha una qualità di luce unica al mondo e permette di studiare fenomeni temporanei che si verificano in tempi rapidissimi.

International Center for Genetic Engineering and Biotechnology ICGEB

Fondato nel 1987 con sede principale a Trieste e 65 Paesi affiliati, ICGEB è un’organizzazione intergovernativa, promossa dalle Nazioni Unite con il mandato di promuovere conoscenza e competenze e di sviluppare trasferimento tecnologico nell’ambito delle Scienze della Vita. Obiettivo di ICGEB è contribuire in termini concreti al raggiungimento dello sviluppo globale sostenibile. In quest’ambito ICGEB promuove studi per la produzione a costi sostenibili di prodotti farmaceutici essenziali nei Paesi in via di sviluppo. A questo proposito, ricordo che Trieste è anche sede della World Academy of Sciences (TWAS) per il progresso della scienza nei paesi in via di sviluppo. Nel 2017 ICGEB ha ricevuto la visita dell’allora Ambasciatore Australiano in Italia S.E. Gregory French.

L’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale (OGS)

Direttamente da Trieste in Antartide e poi nei mari Artici per studiare i fondali oceanici, la vita nel mare e gli effetti dei cambiamenti globali. Tra le sue varie attività, l’OGS gestisce per conto del Programma Nazionale di Ricerche in Antartide (PNRA) la nave oceanografica rompighiaccio “Laura Bassi”. La nave prende il nome della prima donna al mondo ad ottenere, nel 1732, una cattedra universitaria di fisica sperimentale presso l’Università di Bologna. In Antartide l’Italia ha una base estiva nel mare di Ross e una permanente, assieme ai francesi, sul plateau antartico. Le ricerche effettuate da PNRA hanno contribuito all’istituzione dell’Area Marina Protetta del Mare di Ross proposta da Stati Uniti e Nuova Zelanda. Grazie alle ricerche oceanografiche in Antartide, a Trieste è stata assegnata la sezione di geofisica e geologia marina del Museo Nazionale dell’Antartide.

International School for Advanced Studies (SISSA)

Scendendo verso il mare, arroccata sul bordo del plateau carsico, troviamo l’International School for Advanced Studies (SISSA) il cui motto “ma per seguir virtute e canoscenza” è preso dalla Divina Commedia di Dante Alighieri, e precisamente dal canto XXVI dell’Inferno. Sono le parole che Ulisse rivolge ai suoi compagni nell’esortarli a oltrepassare le Colonne d’Ercole, per gli antichi il limite estremo del mondo conosciuto. Logo della SISSA è proprio la nave di Ulisse.Coerentemente al suo motto la SISSA, centro scientifico di eccellenza internazionale e scuola di dottorato, si prefigge di superare con lo studio i limiti della conoscenza. Le principali aree di ricerca della SISSA sono: Fisica, Neuroscienze e Matematica. Dalla sua fondazione nel 1978 ad oggi ha formato circa 1400 studenti di dottorato.

Abdus Salam International Centre for Theoretical Physics (ICTP)

Scendendo ancora, quasi a ridosso del Castello di Miramare, sorge l’Abdus Salam International Centre for Theoretical Physics (ICTP), un modello esemplare di collaborazione internazionale mirata all’avanzamento scientifico dei Paesi in via di sviluppo. La sua fondazione risale al 1964 per iniziativa del prof. Abdus Salam, premio Nobel per la fisica nel 1979, e da allora ICTP ha ospitato e contribuito alla formazione di più di 150.000 giovani scienziati e scienziate provenienti da 188 Paesi, in particolare Paesi ove lo studio delle materie scientifiche è ancora poco accessibile, specie per le donne. Questo ha permesso a numerosi promettenti scienziati di inserirsi in un network internazionale e di sviluppare competenze fondamentali per promuovere l’avanzamento delle conoscenze nel Paese di origine. Nel corso degli anni ICPT ha ricevuto la visita di scienziati australiani con cui ha avviato alcune collaborazioni.

Science Center alla Sottostazione Elettrica del Porto Vecchio

Non poteva mancare, in una città della Scienza, un moderno centro museale per la divulgazione scientifica. Il progetto è in fase di realizzazione nel Porto Vecchio della città. Tra i primi edifici ad essere restaurati vi è la “Sottostazione Elettrica”, un edificio costruito nel 1913 in austero stile Liberty che è ora uno splendido esempio di archeologia industriale. Al suo interno sono conservate, perfettamente restaurate, tutte le macchine e gli impianti originali dell’epoca.

Anna Maria FiorettiScience Attaché Ambasciata d’Italia in Australia