La Magneda Rumagnola

La Magneda Rumagnola

L’Emilia-Romagna è una vasta regione del nord dell’Italia che ha come capitale Bologna. Come dice il nome, è costituita da due territori: l’Emilia e la Romagna. Esse hanno cultura e tradizioni diverse, anche la popolazione ha caratteri diversi e i rispettivi dialetti e l’intonazione della voce sono nettamente differenti e riconoscibili.
Sono comunque accomunate da una grande tradizione culinaria e dalla passione per la cucina. Cibi apparentemente simili hanno però spesso nomi diversi e le ricette hanno alcune variazioni. Non si può visitare questa Regione senza apprezzarne le differenti cucine e i cibi caratteristici.
I romagnoli sono dei buongustai, amano incontrare gli amici a tavola. Non è nella tradizione romagnola incontrarsi per mangiare sull’erba, nei prati all‘aria aperta, salvo il giorno di Pasquetta (il Lunedì dopo Pasqua), giorno in cui si preparano cestini colmi di ogni leccornia e buon vino e si va a trascorrere, preferibilmente in bicicletta, un pomeriggio al fiume, in pineta o in un boschetto.
Invece i romagnoli preferiscono invitare amici o semplici conoscenti intorno ad una tavola apparecchiata in modo semplice, ma con piatti, posate e bicchieri. La mangiata si fa di solito a casa o anche in trattoria. L’invito suona così: ”a vet a fé una magneda? (andiamo a fare una mangiata?)“. La magneda è un momento d’incontro piacevole, non si litiga a tavola, si fanno battute, si scherza e soprattutto si gusta buon cibo e buon vino. Il menù può essere di carne o di pesce. I commensali non devono necessariamente appartenere allo stesso ceto sociale.
Le donne cucinano, preparano la tavola e nella tradizione servono gli ospiti ed il padrone di casa. Infine riordinano, mentre gli uomini chiacchierano piacevolmente di sport o di politica. Fortunatamente oggi le cose stanno cambiando e non sempre sono le donne ad avere il maggior peso della magnada, si sono guadagnate il loro posto a tavola, ma la zdora (la massaia) è sempre la donna.
L’antipasto è di salumi, ciccioli compresi, a cui seguono due primi piatti, uno di tagliatelle condite con ragù di carne ed uno di cappelletti, di solito in brodo. Il secondo piatto può essere di coniglio arrosto o alla cacciatora o un” galletto di primo canto”. Accompagnano i secondi piatti abbondanti contorni di pomodori gratinati e patate arrosto. I tipici vini delle mangiate sono il Sangiovese per la carne, il Trebbiano per il pesce e l’Albana con il dolce
I cappelletti nella magneda campagnola tradizionale sono in brodo di cappone e lo stesso cappone viene poi servito lessato. Nel fondo della zuppiera dei cappelletti in brodo si nascondeva il “caplitaz“ cioè un cappelletto tre volte più grande degli altri e chi lo pescava, sperabilmente il più giovane, avrebbe avuto fortuna tutto l’anno.
La magneda finisce con il dolce e non può mancare la zuppa inglese, dolce squisito inventato in Romagna.
Avrete capito che noi romagnoli abbiamo nella vera cucina tradizionale tre piatti: le tagliatelle, i cappelletti e la zuppa inglese. Nonostante il nome, quest’ultima non deriva dall’Inghilterra. La zuppa inglese è di vecchia tradizione romagnola e tutte le altre ricette sono imitazioni e per questo riporto qui di seguito quella originaria. È l’unico piatto che non possono contestarci nemmeno gli Emiliani con i quali spesso ci sono delle dispute sul cibo.

SOPA INGLESA (Zuppa inglese)

Procuratevi 400 grammi di pan di spagna o se preferite dei biscotti savoiardi.
Preparate una normale crema pasticciera gialla e una crema al cioccolato: mescolate 4 rossi d uovo con 4 cucchiai di zucchero e 2 di farina.
Poco alla volta unite un mezzo litro di latte caldo aromatizzato con la scorza di mezzo limone. Mettete sul fuoco e fate bollire mescolando continuamene per 3 / 4 minuti.
Per la crema al cioccolato procedete allo stesso modo, aggiungendo inizialmente allo zucchero 4 cucchiai di cacao amaro.
Sistemate ora in un piatto da dolci un primo strato di fette di pan di Spagna (o di savoiadi) bagnate con l‘alchermes. Su questo mettete uno strato di crema gialla, poi di nuovo pan di Spagna bagnato stavolta con rum, poi la crema al cioccolato, e così via fino all’esaurimento degli ingredienti.
Decorate la superficie secondo il vostro gusto e lasciate raffreddare in frigorifero per mezza giornata prima di servire.

Pia e Giuseppe Perri